Secondi Piatti

Descrizione

Carne di capra alla vutana

La carne di capra alla vutana è il modo tipico di cucinare la capra a Bova.

Preparazione

Tagliare la capra a piccoli pezzi, metterla in una padella a rosolare spruzzandola abbondantemente con aceto, finché non emetterà più acqua. Trasferire la carne in una pentola (come da tradizione dovrebbe essere di rame stagnato), con la cipolla e odori misti, rosolare con abbondante vino bianco che dovrà completamente evaporare. Dopodiché aggiungere i pomodori spezzettati e privati dei semi e la salsa diluita in un poco d’acqua tiepida. Cuocere a fuoco bassissimo per cinque o sei ore. Servire la carne sgocciolata dal sugo e guarnirla con patatine lessate.

Frittole e Curcùci

Le frittole sono un piatto tipico della gastronomia di Reggio Calabria a base di frattaglie di maiale. E’ una pietanza di tradizione popolare preparata con la cotenna e tutte le parti del maiale restanti, come le zampe, le ossa, le orecchie, il muso, la coda, i rognoni e lo stomaco, poiché nella cucina tradizionale più povera non si buttava via niente. Generalmente vengono preparate in occasione delle feste popolari. Si cuociono per molte ore le frattaglie ricoperte dalle parti grasse del maiale in un paiolo di rame poggiato sul fievole calore di cenere e braci. Le parti vengono mescolate con un lungo e grande cucchiaio di legno avente al centro della parte concava un foro a forma di croce. Dopo una cottura di oltre sette ore, un piatto fumante veniva mandato ai vicini di casa in segno di amicizia e rispetto.

I curcuci non sono altro che i pezzettini di frittole rimasti in fondo alla pentola. Si conservano ricoperti di strutto e sale in barattoli di vetro.

Preparazione

Le cotenne di maiale, private di setole e altre impurità, vengono tagliate a pezzi di circa 10-15 cm, lavate con acqua calda e poi bollite con acqua e sale in un caldaio di rame (“a caddara“). Quando sono ancora al dente, vanno tolte dal fuoco e lasciate raffreddare; poste, successivamente, in recipienti di terracotta (i “salaturi“) sono ricoperte di strutto.

 

Pisci Stoccu a gghiotta

Il pesce stocco (u pisci stòccu), deriva dalla conservazione dello stoccafisso, cioè il tipico merluzzo norvegese, che dopo la cattura viene essiccato ed esportato in tutto il mondo. Esso costituisce la base di molti piatti tipici della provincia di Reggio Calabria. Si consuma dopo averlo messo a bagno per almeno tre giorni in acqua corrente affinché si ammorbidisca, viene poi pestato e pulito, quindi può essere preparato in molti modi. Questo piatto veniva preparato in particolare per la vigilia di Natale, giorno in cui non si doveva mangiare carne.

Preparazione

Pulire e lavare lo stoccafisso già ammollato e pronto per la cottura, tagliarlo a pezzi grossolani ed asciugarlo. In un tegame dopo aver rosolato nell’olio una grossa cipolla tritata, unire i pezzi di stoccafisso infarinati. Lasciarli cuocere a fuoco lento e quando saranno dorati aggiungere i pomodori possibilmente freschi, sbucciati e tritati, le olive snocciolate, i capperi, alcuni pinoli e un poco di uva sultanina. Salare e pepare. Lasciare cuocere il tutto per 15 minuti. Nel frattempo mettere a cuocere le patate intere in abbondante acqua salata, scolarle ancora un poco dure, sbucciarle e tagliarle a fette spesse. In una teglia unta di olio, mettere in un solo strato le patate, poi lo stoccafisso con la salsa di pomodoro; aggiungere due foglie di lauro e qualche cucchiaiata di acqua calda e porre in forno caldissimo per 25 minuti. Servire nel recipiente di cottura.

Pisci spata ‘rustùtu cu’sarmorìgghiu

E’ un piatto tipico della cucina calabrese e di quella siciliana, in particolar modo in Calabria il pesce spada viene definito come “il pinocchio della Costa Viola” essendo il pesce più richiesto e protagonista indiscusso della gastronomia calabrese; non solo per la prelibatezza delle sue carni, ma anche per il rituale folkloristico che ne caratterizza la pesca. Viene preparato con il salmoriglio, un intingolo a base di olio e spezie, con cui poi si condisce il pesce.

Preparazione

Preparare la salsa (salmoriglio) miscelando insieme dell’olio, dell’aglio, prezzemolo tritato, origano, succo di limone e sale. Immergere le fette di pesce spada ancora crude nella salsa e lasciarle riposare per qualche ora. Dopodiché arrostire il pesce su una griglia e servire guarnendo con il sarmoriglio precedentemente preparato.

Purpitti i carni

Questo piatto veniva consumato, secondo la tradizione, nel giorno di Carnevale, ma anche nel pranzo della domenica, quando cioè le famiglie si riunivano numerose. In questo caso il sugo delle polpette veniva utilizzato anche per condire la pasta.

Preparazione

In una terrina lavorare la carne con le uova, il pangrattato, l’aglio e il prezzemolo tritati, il pecorino grattugiato, il sale e il pepe. Formare con le mani delle piccole polpette, infarinarle e farle rosolare in un tegame con dell’olio, quando saranno ben rosolate spruzzarle con del vino bianco, lasciando scoperchiato il tegame in modo che evapori. Unire a questo punto la polpa dei pomodori facendola addensare appena. Servire ben caldo.

LocalitaCalabria Greca
Tipo Risorsaenogastronomia