ESCURSIONE da Bova a Monte Grosso
Descrizione
Scheda Tecnica
Comune: Bova
Difficoltà: E
Dislivelli: 531 m circa in salita
Altitudini: Bova campo sportivo (776 m)
Monte Grosso (1.307 m)
Tempi: 4 ore
Acqua: un paio di fontane lungo il percorso
ed una al casello di San Salvatore
Segnaletica: alcuni tratti sono indicati da frecce
Carte I.G.M.: F° 602 II S. Lorenzo; 615 I Bova
Il percorso, lungo il quale spesso le guide di Bova accompagnano i gruppi di escursionisti, segue, per l’andata, quello che rimane della mulattiera che da Bova saliva ai Campi e sino a Monte.
Grosso dove si diramava per Casalinuovo o Africo-Roghudi. L’orientamento è semplice dato che si cammina con la strada asfaltata alla propria destra ma il sentiero offre ampie vedute sull’alta valle dell’Amendolea. Nei pressi del casello di San Salvatore sono stati rinvenuti nel 2003 resti di un insediamento greco fortificato della prima metà del VI secolo a.C.
Avvicinamento in auto
Dalla SS 106 all’altezza di Bova Marina si stacca la strada che sale a Bova. Non entrare nel borgo ma proseguire verso la montagna ed incontrerete subito dopo il campo sportivo.
Percorso
Di fronte alla caserma del Corpo Forestale, presso il campo sportivo, alcuni tabelloni offrono delle informazioni su San Leo e alcuni sentieri. Subito dopo, sulla destra, una mulattiera consente di lasciare la strada asfaltata per poi intercettarla poco sopra. Si continua alternando i tratti di sentiero a brevi tratti di strada sino a raggiungere il passo della Zita alla Portella di Bova. Poco prima del ponte sulla destra un sentiero scende sotto l’arcata e riprende la mulattiera con tratti panoramici ed esposti.
Con splendide vedute su Gallicianò e Roccaforte si incontra un ovile e, sulla strada, la fontana di Travi. Il percorso è delimitato da una recinzione a sinistra, in basso si vede il casello forestale di Pecorella, e confluisce nella vecchia strada asfaltata che portava a Roghudi. La si percorre verso l’alto (a destra) per pochi metri sino al primo tornante da dove si stacca un sentiero a sinistra.
S’incontra una sorgente e poco dopo la fontana di Maro Mustazzu. Poco avanti, attraversando una pineta degradata dal fuoco, s’incontra una baracca e salendo, s’intravede Roghudi. Proseguendo al bordo dei Campi si passa poco sotto i resti di un grande casolare in cemento mentre una grande costruzione in lamiera è il segno della devozione a San Leo da parte di un fedele. Si prosegue a breve distanza dalla strada in larghe radure spesso occupate da mandrie di vacche ed ormai il ben visibile Monte Grosso. Una breve salita conduce ad un affaccio su Roccaforte e la frana Colella.
Entrati nella pineta alcuni incroci potrebbero disorientare ma tenendosi sulla destra si giunge al casello di San Salvatore. Questo ha un piccolo locale sempre aperto con caminetto e piccola cucina.
Fonte: Guida Naturalistica della Calabria Greca – Alfonso Picone – Rubbettino Editore – Collana Parco Culturale della Calabria Greca