TORRENTISMO nel Torrente Furria

Descrizione

Scheda Tecnica

Difficoltà: facile

Periodo: da aprile a novembre

Comune: Roghudi

Localizzazione: loc. Cammarino – Cuzzo

Note: la prima eventuale via di fuga si trova accanto al mulino subito dopo i primi due salti

Esplorazione: Trovato, Bellisario maggio 1996

Ancoraggi: esplorativi

Armi: spitfix

Quota ingresso: 595 m

Quota uscita: 490 m

Dislivello: 105 m

Sviluppo in pianta: 1.000 m

Verticale max: 13 m

Frazionamento: no

Numero calate: 5

Il percorso più facile e completo allo stesso tempo. Il Torrente Furria scorre tra Ghorio di Roghudi e Roghudi, immerso nel cuore dell’Area Grecanica.

Avvicinamento in Auto

Percorrere la SS 106 direzione Taranto ed  uscire a Melito di Porto Salvo, esattamente

dopo la galleria. Salire in direzione Roccaforte del Greco, oltrepassarla e scendere seguendo le indicazioni per Roghudi, superare il ponte sull’Amendolea e il paese abbandonato di Roghudi Vecchio. Continuare tralasciando la strada che va al paese di Ghorio ed in meno di 1 km di discesa si giungerà al ponte sul Furria. Lasciare l’auto.

Percorso

Il Furria scorre proprio sotto al ponte divenuto parcheggio, già da sopra è possibile vedere le gole. Aggirarlo dal lato verso monte. Pochi metri per essere in acqua.

Le gole del Furria sono state esplorate integralmente per la prima volta nel 1996 da Peppe Trovato e Antonio Bellisario. Lo stesso Trovato le ha all’epoca attrezzate con chiodi da roccia. Negli anni successivi i chiodi hanno lasciato il posto agli spitfix, anche se ancora in qualche sosta resistono alla grande. Negli ultimi anni sono state inserite alcune soste poste più in alto delle soste primarie. Ciò ha permesso di poter effettuare belle e divertenti teleferiche. AspromonteWild ha effettuato la sostituzione dei cordini sulle soste durante la stagione 2015. Siamo in presenza delle gole più percorse dell’Aspromonte: forristi siciliani e calabresi sono assidui frequentatori di questo itinerario che non ha una difficoltà particolare, anche se è sempre preferibile essere accompagnati da esperti. Oltre alla bellezza delle gole di fatto sono le uniche in Aspromonte con un avvicinamento di pochi minuti ed una uscita, sebbene su di un crinale con un dislivello di 150 m, che porta praticamente alle auto. Consigliabile d’estate una muta da 3 mm. Almeno tre i salti tuffabili, previa verifica come il manuale del buon forrista recita. Il terzo salto, sebbene tuffabile, ha un livello d’acqua abbastanza variabile per cui si tocca “bene” con i piedi. Nel bel mezzo delle gole con una sola sosta collocata sopra la verticale, si può optare per due diverse calate. Una infatti è spettacolare in quanto l’erosione fluviale ha creato un buco, dove i più temerari possono decidere di scendere al suo interno, fino ad uscire sempre sotto il getto d’acqua proveniente dall’alto.

Siamo sulla verticale più alta, che non supera i 12-13 m. L’uscita dalla forra è ben segnalata dalla confluenza del Mangusa, altro percorso torrentistico che merita menzione.

Fonte: Guida Naturalistica della Calabria Greca – Alfonso Picone – Rubbettino Editore – Collana Parco Culturale della Calabria Greca.

Testo e foto di Demy D’Arrigo.

Informazioni Utili

www.aspromontewild.it

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